Homepage

⚠️ Credo nella Parola, anche quando è dura o contraria. Non credo, tuttavia, negli insulti, nella prevaricazione verbale, nelle verità assolute e in qualsiasi cosa tenda a umiliare anziché a chiarire o migliorare. Possiamo, quindi, essere d’accordo o contrari, ma diamoci comunque una regolata. ⚠️

“Non c’è più grande agonia che recare una storia non raccontata dentro di sé”

- Maya Angelou

    Sono nato negli anni sessanta, a Siena. Io con la Toscana non c’entro nulla, ma il ministero dell’interno giusto al compartimento di P.S. di Siena aveva assegnato mio papà, umbro e poliziotto. 

I miei genitori erano stati ragazzi sotto le bombe, i tedeschi e “giovinezza” e si erano ritrovati padri e madri in un’Italia che scopriva la 500, la Vespa, il frigorifero e la possibilità di dire ciò che si voleva e leggere quel che più piaceva. 

Quelli della mia generazione sono venuti su così, guardando al futuro con ottimismo, convinti che il domani sarebbe stato di certo migliore dell’oggi. Tuttavia, arrivato a questo presente che un tempo fu il mio ottimistico futuro, qualche dubbio mi è venuto.

Mi dicono che sono entrato nel “tempo dell’ormai”. Il tempo indefinito in cui ormai quello che si doveva fare è stato fatto, quando ormai si deve pensare a finire i giorni in salute e in tranquillità e che ormai la vita è dei giovani. 

Ecco, questo spazio, che ti ringrazio di visitare, ha lo scopo opposto. Non esiste il tempo dell’ormai. C’è il tempo della vita con i suoi infiniti ritmi; i suoi desideri mutevoli e nuove frustrazioni sempre aggiornate. 

Questo tempo voglio raccontare e mi piacerebbe farlo insieme a voi.

Articoli RECENTI

ALBUM FOTOGRAFICI

Contatti

Vuoi collaborare?

Lascia nome, cognome e indirizzo e-mail e, una volta letto, lo pubblicherò!

Se preferisci, puoi anche mandare un’email all’indirizzo grifone_09@hotmail.it con gli stessi dati (e qualche immagine). Controllerò l’email tutte le settimane!

LETTURE

IL CAMMINO PER WATERLOO

Guida a luoghi e fatti dell'ultima campagna di Napoleone

Waterloo, 18 giugno 1815. 200.000 uomini si affrontano in un luogo senza importanza e senza storia, un crinale sperduto a venti chilometri da Bruxelles, nella più famosa battaglia della storia. Il volume ripercorre dal punto di vista militare la spirale di decisioni e di eventi – alcuni fortuiti, altri attentamente pianificati – che risucchieranno Napoleone nel gorgo di quella che, fino al pomeriggio, gli sarebbe apparsa come la più semplice delle sue battaglie. Ne scaturisce un racconto dove situazioni, possibilità ed errori sono presentati ancora avvolti dall’indeterminatezza, ma concatenati fino alle ineluttabili conclusioni, che pesarono sul capo di migliaia di soldati, ignari della grande storia che stavano animando e ancor più del loro destino. Ad essi e alla vita durissima che affrontarono sono dedicati numerosi episodi che porteranno il lettore dalle carte degli Stati Maggiori al fango dei bivacchi e alla paura della prima linea. Il volume è arricchito da oltre 40 foto a colori dei luoghi della battaglia, 5 organigrammi delle forze in campo, da una serie di tavole di uniformi di Vittorio Gorini e 18 mappe in b/n realizzate dall’autore.

LE PAROLE DELLA GUERRA

VIAGGIO NEL MONDO DEI TERMINI MILITARI - ESERCITO

Le parole sono trombe di guerra, ammoniva Hobbes nel suo Leviatano ormai più di due secoli fa. Ed aveva ragione. Proprio alle parole della guerra e al loro completo significato è dedicato questo mio ultimo lavoro sviluppato in collaborazione con Mirko Campochiari. Non si tratta però di un vocabolario dei termini militari – di quelli ce ne sono anche troppi- ma di un percorso di conoscenza che attraversa le grandi macroaree del combattimento terrestre. In ciascuna di esse mi sono soffermato non solo a porre in evidenzia i termini di maggiore rilevanza, ma a darne una spiegazione quanto più possibile esatta e comprensibile. Le aree riguardano in primo luogo la guerra come fenomeno, i principi che da sempre la governano e le forme che essa assume. Termini come guerra ibrida, conflitto asimmetrico, cyberwar sono così tanto comuni come ne è poco compreso il vero significato. Si parla poi di chi la guerra la fa, vale a dire i combattenti, che siano soldati regolari, mercenari, guerriglieri o partigiani. Siamo sicuri di conoscerne a fondo le differenze? Un richiamo ai gradi militari e soprattutto alle loro competenze è stato indispensabile così come alle denominazioni delle unità. Le altre aree sono poi dedicate agli spazi della guerra, vale a dire al terreno, partendo dai livelli più alti, quelli politici e strategici, fino ad arrivare alle trincee e al fango del livello tattico. Alla logistica, cioè all’arte di far arrivare le cose indispensabili nel luogo giusto e al momento indicato è dedicato un intero capitolo. Conclude il mio lavoro un capitolo dedicato agli strumenti della guerra, vale a dire alle armi e uno all’Intelligence. Lo scopo che mi sono ripromesso e che spero di aver raggiunto almeno in parte è di fornire al lettore uno strumento utile per comprendere il fiume di informazioni sulla guerra che, purtroppo, lo travolge ogni giorno. Dare il giusto nome ad ogni fenomeno è infatti il primo passo per comprendere e questo è il presupposto per decidere senza farsi travolgere dall’emozione del momento. Il libro di quasi 500 pagine è acquistabile su Amazon in tre versioni. La prima, a colori, per 33,25 euro, la seconda, in bianco e nero, per 24 e infine la versione elettronica per Kindle a 9,50 euro.

CONSIGLIATI PER VOI

⚠️ Credo nella Parola, anche quando è dura o contraria. Non credo, tuttavia, negli insulti, nella prevaricazione verbale, nelle verità assolute e in qualsiasi cosa tenda a umiliare anziché a chiarire o migliorare. Possiamo, quindi, essere d’accordo o contrari, ma diamoci comunque una regolata. ⚠️

“Non c’è più grande agonia che recare una storia non raccontata dentro di sé”

- Maya Angelou

    Sono nato negli anni sessanta, a Siena. Io con la Toscana non c’entro nulla, ma il ministero dell’interno giusto al compartimento di P.S. di Siena aveva assegnato mio papà, umbro e poliziotto. 

I miei genitori erano stati ragazzi sotto le bombe, i tedeschi e “giovinezza” e si erano ritrovati padri e madri in un’Italia che scopriva la 500, la Vespa, il frigorifero e la possibilità di dire ciò che si voleva e leggere quel che più piaceva. 

Quelli della mia generazione sono venuti su così, guardando al futuro con ottimismo, convinti che il domani sarebbe stato di certo migliore dell’oggi. Tuttavia, arrivato a questo presente che un tempo fu il mio ottimistico futuro, qualche dubbio mi è venuto.

Mi dicono che sono entrato nel “tempo dell’ormai”. Il tempo indefinito in cui ormai quello che si doveva fare è stato fatto, quando ormai si deve pensare a finire i giorni in salute e in tranquillità e che ormai la vita è dei giovani. 

Ecco, questo spazio, che ti ringrazio di visitare, ha lo scopo opposto. Non esiste il tempo dell’ormai. C’è il tempo della vita con i suoi infiniti ritmi; i suoi desideri mutevoli e nuove frustrazioni sempre aggiornate. 

Questo tempo voglio raccontare e mi piacerebbe farlo insieme a voi.

Luoghi

Esistono luoghi dove il passato si fissa al presente. Nel flusso dei luoghi percorsi o attraversati, alcuni sono anse di emozioni che la corrente del tempo non smuove. Sono questi i luoghi del cuore, quelli che non si visitano né si attraversano, ma si vivono.

427556

Articoli recenti

ARMARSI UN PO’ E’ COME BERE…

… più facile che… ragionare. Breve viaggio nel delirio europeo. È passato qualche giorno dalla figuraccia in mondo visione del colloquio Trump-Zelensky a Washington, il tempo minimo per tentare una riflessione. Primo fatto: l’uscita di scena di Zelensky è già nell’aria da diversi mesi e come tutti i Capi il Presidente ucraino non ha alcuna … Leggi tutto ARMARSI UN PO’ E’ COME BERE…

BOMBA O NON BOMBA ARRIVEREMO A…

Armiamoci e aspettiamo; qualcuno, prima o poi, ci attaccherà. L’8 marzo 1978 usciva “Sotto il segno dei pesci” di Antonello Venditti. Otto giorni dopo, in via Fani, le Brigate Rosse avrebbero rapito Aldo Moro restituendolo dopo 55 giorni: cadavere. Noi intanto si cantava “Gianna” o “Figli delle Stelle” e alle feste ballavamo i Bee Gees, … Leggi tutto BOMBA O NON BOMBA ARRIVEREMO A…

REDENTI SULLA VIA DI DAMASCO

CONVERTITI E RIPULITI. A Khaled-Al-Assad avrebbe fatto sicuramente piacere sapere della svolta umanitaria e moderata di coloro che nell’agosto del 2015 a Palmira l’avevano ammazzato e poi decapitato di fronte al suo museo. La stessa compiaciuta soddisfazione siamo certi avrebbe riscaldato gli animi delle centinaia di persone decapitate, lapidate e persino bruciate vive dai barbuti … Leggi tutto REDENTI SULLA VIA DI DAMASCO

Altri articoli