

⚠️ Credo nella Parola, anche quando è dura o contraria. Non credo, tuttavia, negli insulti, nella prevaricazione verbale, nelle verità assolute e in qualsiasi cosa tenda a umiliare anziché a chiarire o migliorare. Possiamo, quindi, essere d’accordo o contrari, ma diamoci comunque una regolata. ⚠️
“Non c’è più grande agonia che recare una storia non raccontata dentro di sé”
- Maya Angelou

Sono nato negli anni sessanta, a Siena. Io con la Toscana non c’entro nulla, ma il ministero dell’interno giusto al compartimento di P.S. di Siena aveva assegnato mio papà, umbro e poliziotto.
I miei genitori erano stati ragazzi sotto le bombe, i tedeschi e “giovinezza” e si erano ritrovati padri e madri in un’Italia che scopriva la 500, la Vespa, il frigorifero e la possibilità di dire ciò che si voleva e leggere quel che più piaceva.
Quelli della mia generazione sono venuti su così, guardando al futuro con ottimismo, convinti che il domani sarebbe stato di certo migliore dell’oggi. Tuttavia, arrivato a questo presente che un tempo fu il mio ottimistico futuro, qualche dubbio mi è venuto.
Mi dicono che sono entrato nel “tempo dell’ormai”. Il tempo indefinito in cui ormai quello che si doveva fare è stato fatto, quando ormai si deve pensare a finire i giorni in salute e in tranquillità e che ormai la vita è dei giovani.
Ecco, questo spazio, che ti ringrazio di visitare, ha lo scopo opposto. Non esiste il tempo dell’ormai. C’è il tempo della vita con i suoi infiniti ritmi; i suoi desideri mutevoli e nuove frustrazioni sempre aggiornate.
Questo tempo voglio raccontare e mi piacerebbe farlo insieme a voi.
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⚠️ Credo nella Parola, anche quando è dura o contraria. Non credo, tuttavia, negli insulti, nella prevaricazione verbale, nelle verità assolute e in qualsiasi cosa tenda a umiliare anziché a chiarire o migliorare. Possiamo, quindi, essere d’accordo o contrari, ma diamoci comunque una regolata. ⚠️
“Non c’è più grande agonia che recare una storia non raccontata dentro di sé”
- Maya Angelou

Sono nato negli anni sessanta, a Siena. Io con la Toscana non c’entro nulla, ma il ministero dell’interno giusto al compartimento di P.S. di Siena aveva assegnato mio papà, umbro e poliziotto.
I miei genitori erano stati ragazzi sotto le bombe, i tedeschi e “giovinezza” e si erano ritrovati padri e madri in un’Italia che scopriva la 500, la Vespa, il frigorifero e la possibilità di dire ciò che si voleva e leggere quel che più piaceva.
Quelli della mia generazione sono venuti su così, guardando al futuro con ottimismo, convinti che il domani sarebbe stato di certo migliore dell’oggi. Tuttavia, arrivato a questo presente che un tempo fu il mio ottimistico futuro, qualche dubbio mi è venuto.
Mi dicono che sono entrato nel “tempo dell’ormai”. Il tempo indefinito in cui ormai quello che si doveva fare è stato fatto, quando ormai si deve pensare a finire i giorni in salute e in tranquillità e che ormai la vita è dei giovani.
Ecco, questo spazio, che ti ringrazio di visitare, ha lo scopo opposto. Non esiste il tempo dell’ormai. C’è il tempo della vita con i suoi infiniti ritmi; i suoi desideri mutevoli e nuove frustrazioni sempre aggiornate.
Questo tempo voglio raccontare e mi piacerebbe farlo insieme a voi.
Luoghi

Esistono luoghi dove il passato si fissa al presente. Nel flusso dei luoghi percorsi o attraversati, alcuni sono anse di emozioni che la corrente del tempo non smuove. Sono questi i luoghi del cuore, quelli che non si visitano né si attraversano, ma si vivono.