Detesto volare ma confesso d’essere affascinato dagli aeroplani, o come si diceva quando ero bambino, dagli “apparecchi”. Le forme affusolate; i meccanismi nascosti sotto lamiere lucide, il minuscolo spazio del pilota; è tutto incomprensibile e magico. Si certo, c’è la spinta aerodinamica, la portanza, la depressione, il peso, la spinta, l’equazione di Bernoulli e la fisica dei fluidi, ma in fondo il volo resta un’incomprensibile magia, almeno per me. Questo pomeriggio, il primo dopo il mio compleanno, ho preso la moto – il mezzo più terrestre che esista dopo il trattore e il carro armato – e sono andato al museo dell’aeronautica militare a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. Se non ci siete mai andati ve lo consiglio. Ritroverete intatta l’incomprensibile magia delle macchine volanti e dei loro eroi .














