Vostok o Zarod? L’esercitazione sino-indo-russa deve preoccupare?

In Ucraina l’esercito russo sembra abbia deciso di rosolare a fuoco lento gli ucraini che da ormai sei mesi tentano di arginare quella che più che un’ondata travolgente si sta dimostrando una diffusa infiltrazione. Solo la settimana scorsa, con strascichi ancora in questa, la marina della repubblica popolare di Cina, sia mai confonderla con Taiwan, ha condotto un’imponente esercitazione navale attorno a quell’isola ma oggi la notizia del giorno è che militari cinesi si recheranno in Russia per partecipare a una serie di esercitazioni congiunte con le forze armate di Putin. Ecco, questa ancora ci mancava.

Alle manovre denominate Vostok 2022 parteciperanno oltre a Cina e Russia anche contingenti di Bielorussia, India, Tagikistan e Mongolia e altri paesi tutti aderenti o in qualche modo nell’orbita della Shanghai Cooperation Organisation.

Per quanti come me facciano fatica a collocare lo SCO nella panoplia delle organizzazioni internazionali è bene ricordare che lo Shanghai Cooperation Organisation include paesi che insieme rappresentano circa il 60% dell’intera superficie euroasiatica, il 40% della popolazione del pianeta e il 30% del Prodotto Interno Lordo globale. Insomma, un certo peso lo SCO ce l’ha.

I paesi membri del Shiangai Cooperation Organisation (SCO) (Foto WEB)

E’ interessante poi dare un’occhiata ai paesi che ne fanno parte. Tra di essi, oltre alla Russia alla Repubblica popolare cinese e all’India, troviamo infatti quasi tutte le repubbliche ex-sovietiche dell’asia centrale, vale a dire Kazakistan, Kirghizistan. Tagikistan, e Uzbekistan. Non ultimo il Pakistan; mentre l’Afghanistan la Mongolia, la Bielorussia e, badate bene, l’Iran vi partecipano in qualità di Osservatori.

Dunque la grande esercitazione Vostok, che in russo significa “oriente” non è un’attività inventata sul momento, ma fa parte del programma di attività militari comuni che i paesi membri dello SCO, come si dice in questi casi, “…conducono per dimostrare con misure mirate e progressive di natura militare la volontà e la capacità di salvaguardare l’integrità e la libertà…etc, etc”. Quella che sta per iniziare non è neppure la prima della serie visto che un’omologa Vostok si era già svolta nel 2018, ma a quel tempo a chi interessava cosa succedeva in Siberia ad agosto tra cinesi, tagiki e russi?

Anche questa volta l’esercitazione si svolgerà non ai confini dell’Ucraina come qualcuno avrà sospettato o temuto, ma nel bel mezzo dell’estremo oriente russo, vale a dire nella sterminata regione siberiana a ridosso del confine cinese. Il comando multinazionale di Vostok – che è bene precisare sarà essenzialmente un’esercitazione per posti comando e solo limitatamente pensata per l’addestramento di consistenti formazioni sul terreno – sarà a Khabarovsk, sconosciuta capitale del distretto orientale alla confluenza tra i fiumi AMUR e USSURI.

Soldati russi e cinesi sul fiume Ussuri nel 1969 (foto WEB)

Ai non più giovanissimi questi due fiumi dovrebbero risvegliare ricordi in bianco e nero visto che nel marzo del 1969, proprio sull’Ussuri sovietici e cinesi si presero a cannonate per diversi mesi. Come si vede la situazione oggi è un po’ cambiata e non solo per la scomparsa dell’URSSS. Dopo l’ormai famosa dichiarazione di “amicizia senza limiti” tra Mosca e Pechino, sembra che ora si sia arrivati alla “cooperazione senza limiti” che quando viene promessa tra due delle tre grandi potenze nucleari del pianeta qualche brivido si prova. Per fortuna in politica non esiste l’amore eterno…

militari dell’Armata Popolare Cinese. (foto WEB)

Non che dal canto loro gli USA siano stati a guardare visto che proprio gli USA, dal 10 al 20 agosto 2022, hanno guidato a loro volto, guarda caso in Tagikistan, l’esercitazione Regional cooperation 22. A quel contesto hanno partecipato molti dei paesi che a breve ritroveremo nella Vostok 2022, vale a dire le repubbliche centrasiatiche post-sovietiche del Kirghizstan, Tagikistan e Uzbekistan oltre a Mongolia e Pakistan. Questa apparente ambivalenza la dice lunga sulla fluttuante situazione in cui versa l’Asia centrale con particolare riferimento ai vulcani dell’Afghanistan talebano, dell’Iran o del Pakistan. Anche se a Washington questa promiscuità potrà causare qualche malumore è bene prendere per buona la dichiarazione dell’ambasciatore USA a Dushanbe, John Pommersheim che aveva definito le esercitazioni Regional Cooperation 22:“…un’opportunità senza precedenti di rafforzare le relazioni con i partner nella regione”.

Che questo sia il momento giusto per simili dimostrazioni dipende molto dal punto di osservazione. Visto dall’Europa occidentale, con una guerra in corso e mentre la Cina sta ancora incrociando al largo di Taiwan, di una esercitazione sino-indo-russa non se ne sentiva certo la mancanza. D’altra parte per Mosca questo è un altro dei tasselli di quel mondo multipolare in nome del quale ha aggredito Kiev. Non solo. La Vostok 2022, sulle cui valenze militari è inutile soffermarci, offre anche a Putin un ottimo palcoscenico per dimostrare come entrambe le teste dell’aquila bicefala stiano ormai guardando verso oriente. Sarà un vantaggio per noi? Quando le esercitazioni inizieranno a chiamarsi “zapad”, vale a dire occidente, sarà il caso di preoccuparci per ora vediamo cosa accade a vostok, pardon, a oriente.