Sul decreto legge anti-rave passata è la tempesta, anche se non si ode alcun uccello far festa. Allora forse è il momento giusto per parlarne un po’. Per prima cosa c’è da dire che il decreto legge – sebbene scritto in un momento di post coma etilico da un maori neozelandese appena sbarcato a Livorno – non vieta in alcun modo di organizzare un rave. Se si decide di rincoglionirsi per tre o quattro giorni senza mangiare, dormire, lavarsi, saltellando allegramente al ritmo della pressa-maglio dell’Ansaldo officine; ebbene, si può fare. Basta organizzarsi.

Non parlo del giro segreto e carbonaro via WEB per informare 5.000 cristiani di trovarsi sull’aia del signor Filippo il tal giorno alla tal ora. No, intendo qualcosa di un tantino più complicato, ma che il signor Filippo di certo apprezzerà. Intanto inizi aprendo una bella partita IVA, poi affitti o compri un luogo, anche quello del signor Filippo se te lo dà, oppure se è già tuo lo metti a disposizione per il rave che vuoi organizzare. Nel frattempo vedi in che comune abita il signor Filippo. Perché? Ma perché devi individuare lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) di quel comune al quale mandare tutta la documentazione.

Se al rave inviti solo 200 persone (incluso te e il signor Filippo) e ti impegni a spegnere tutto entro mezzanotte sarà sufficiente mandargli una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Dentro ci dovrà essere la relazione tecnica di un professionista, che attesti le condizioni di sicurezza della manifestazione e che il montaggio di tutti gli apparati verrà eseguito a regola d’arte. Se hai un parente ingegnere o geometra o tecnico non ti costa nulla se no qualcosa devi pur tirar fuori. Se invece il rave, come sospetto, proseguirà oltre mezzanotte e avrai invitato più di 200 persone le cose cambiano un po’. In questo caso sarà necessario ottenere dal Comune un’autorizzazione per manifestazione di pubblico spettacolo, a norma dell’articolo 68, TULPS, e, da un punto di vista tecnico, sarà necessario, ai fini del rilascio dell’autorizzazione, richiedere la convocazione della Commissione di Vigilanza Comunale per i Pubblici Spettacoli e ottenere il suo parere favorevole, a norma dell’articolo 80, TULPS, e dell’articolo 141, regolamento TULPS…insomma un rompimento di scatole, ma tant’è.

Tutto qui? No. Dal 2017 il Prefetto Gabrielli ha emanato una circolare in materia di Safety e Security piuttosto strettina. Quell’estate a Torino, in piazza San Carlo erano infatti morte un po’ di persone che si erano trovate là per festeggiare la vittoria della Juve. La cosa non era piaciuta molto e quindi da allora si è stabilito che è necessario presentare al SUAP del Comune anche il piano di emergenza della manifestazione nel quale dovranno essere indicati, in particolare, la tipologia dell’evento; le caratteristiche della location; la capienza massima del luogo ove si terrà la manifestazione e il numero di partecipanti previsto; l’individuazione delle vie di fuga, che dovranno essere chiaramente segnalate con appositi cartelli; le dotazioni di personale e di attrezzature e mezzi per il rischio incendio e per l’assistenza sanitaria; le modalità di sbarramento degli accessi e delle uscite, etc, etc.

Insomma… se non sei capace di farlo tu è bene che ti rivolga a una ditta specializzata in queste cose. Magari dopo che ti sei noleggiato il truck con le mega-case ti avanza qualche soldo per pagarne una a buon prezzo. Finito? Forse sì.
Se il rave lo fai dal signor Filippo, allora ti metti d’accordo con lui per il prezzo dell’affitto, se invece te ne vuoi andare da un’altra parte devi considerare che forse il posto che hai scelto è suolo pubblico. Allora? Niente paura. Basta pagare il relativo canone di occupazione di suolo pubblico, a meno che il Comune non rilasci il patrocinio all’evento, nel qual caso sei esentato dal pagamento, ma un rave organizzato con il patrocinio del Comune di Rocca Secca non ha un grande appeal, lo capisco.

Nei giorni del rave ci sarà un po’ di casino e un sacco di gente per cui il solerte sindaco di Rocca Secca sarà costretto a comandare i suoi 2 vigili urbani 2 a dare una mano perché tutto vada liscio. Chi paga? L’articolo 22, comma 3-bis, decreto legge n. 50/2017 dice che paghi tu e se al comune i suoi 2 vigili non bastano ed è costretto a chiamare i rinforzi, paghi sempre tu.
Tranquillo, quasi finito.
Ci sono due o tre tra leggine e Decreti del Presidente della Repubblica che faresti bebe a conoscere: sono quelli che riguardano la normativa sull’impatto acustico e sono più che certo che le dovresti leggere con attenzione.
Di sicuro mi sarò anche dimenticato qualcosa, ma ritengo che a questo punto siano chiare un paio di cose. La prima è che se sei disposto a passare tutta questa trafila devi avere una passione per la musica che Mozart al tuo confronto era svogliato. La seconda è che forse avrai notato che l’ideona del rave ha un sacco di conseguenze, alcune anche potenzialmente pericolose per te, per gli amici e anche per il signor Filippo. Ritorno quindi al decreto legge- quello scritto da un Sumero – per evidenziare che in fondo ti dice solo che non puoi farti gli affari tuoi a casa d’altri, con i loro beni e a loro spese.