GOCCE D’INCHIOSTRO

“In alto a sinistra una macchia d’inchiostro color magenta è la mia prima parola.

Grande, netta, involontaria. Lucida come una goccia di sangue, profuma di mandorla vaga.

Figlia bastarda della mia esitazione la minuscola goccia s’è mutata da errore in segno.

Sul letto pensato per le mie parole, s’è impressa con la vitale violenza dell’inatteso, imperfetta perché non la si confondesse con i simboli addomesticati di un alfabeto.

La guardo.

Mi guarda.

Quante parole contiene una goccia di inchiostro color magenta? Quelle che avrei scelto per le incomprensibili verità di un sogno o per un volto. Resteranno chiuse in quel vocabolario scuro e lucido che tra poco disseccherà”.