Valentine Lomellini:”IL LODO MORO – terrorismo e ragion di stato – 1969 – 1986″

Riporto qui di seguito quello che Germano ha scritto riguardo a questo libro. Se lui l’ha trovato così non ho alcun dubbio che si tratti di un libro da leggere, specie per chi si appassiona della storia italiana degli ultimi 40 anni o semplicemente…l’ha vissuta. Ecco quello che scrive Germano:

Ho appena terminato di leggerlo e ne raccomando l’acquisto. La Lomellini ha fatto una gran ricerca, dimostrando come il Lodo Moro sia esistito, anche se non nella forma che immaginiamo, bensì come esito finale di un processo che ha fatto di intese informali realizzate dai servizi segreti italiani nei primi anni settanta una “politica di Stato”, condivisa da alcune figure politiche cruciali della nostra Repubblica (incluso il presidente Leone nel 1976) e anche da alcuni magistrati. Abbiamo tollerato alcune manifestazioni del terrorismo per evitarne di peggiori, servendo nel contempo alcuni interessi economici (forniture energetiche) e delle ambizioni politiche (in particolare, quella a svolgere un ruolo di più elevato profilo nel Mediterraneo). Cercammo di sostenere l’Olp contro le frange più radicali che se ne separavano ed erano sostenute da regimi senza scrupoli. Fummo così costretti a fare i conti con libici, siriani ed iracheni. Con buona pace di chi non capisce che il terrorismo è anche uno strumento di lotta tra gli Stati. Consigliatissimo. Amare le considerazioni finali: la giustizia ha dovuto piegarsi alla ragion di stato“.

Valentine Lomellini “IL LODO MORO – terrorismo e ragion di stato. 1969 -1986” Editori LATERZA

Alain Deneault: “La mediocrazia”.

Mercoledì 20 luglio Mario Draghi si presenterà in parlamento per farci sapere cosa ha deciso. Ci farà la grazia di governarci o, sdegnato, si ritirerà lasciandoci in mano… Già, in mano a chi. Proprio a questa domanda risponde questo libro di Alain Deneault, filosofo e politologo canadese. Come è potuto succedere che in tutto il mondo emergessero personaggi dallo spessore politico, morale e professionale di un foglio di carta velina? il fenomeno non è solo italiano, il Brasile s’è trovato un Bolsonaro, il Regno Unito in Boris Johnson e via via così fino ai Toninelli nostrani. Come è potuto accadere. Per Deneault la risposta sta nel trionfo della mediocrazia, nell’affermarsi dell’ossequiosa mediocrità, nella fine dell’indipendenza delle università, nel predominio della finanza su qualsiasi scelta e molte altre ragioni che scoprirete leggendo questo libricino di poche pagine che non dovrebbe mancare tra le letture di chhi tiene ancora ad avere una coscienza critica.

Alain Deneault ” La mediocrazia” Edizione Neri Pozza, collana “i colibrì”.

C.S. Forester “GREYHOUND”: battaglia sui mari”

Il comandante Krause e il suo caccia la Keeling. Ho letto il libro in tre giorni “GREYHOUND”. Se il film trasmette un millesimo della tensione che da il libro è un colossal …devo vederlo“. Così scrive di questo libro Corrado, uno dei miei amici di facebook. Io non l’ho letto ma mi sento lo stesso di segnalarvelo, magari sotto l’ombrellone o sul lettino l’atmosfera glaciale dell’Atlantico del Nord vi strapperà un brivido.

La storia è questa: 1942. Gli Stati Uniti sono appena entrati in guerra. Il Comandante Krause (immaginatelo con la faccia di Tom Hanks) ha ricevuto l’incarico di portare a termine una missione ad altissimo rischio: guidare il convoglio Greyhound, formato da trentasette navi, lungo la rotta che passa tra i mari ghiacciati del Nord Atlantico, infestato dai micidiali U-boot, i sottomarini della flotta nazista. L’obiettivo è quello di portare agli inglesi preziosi rifornimenti, indispensabili per resistere agli attacchi tedeschi. Ma il Comandante sa che raggiungere l’obiettivo è quasi impossibile: i sommergibili tedeschi sono superiori in potenza e in numero: Krause ha solo 48 ore di tempo per completare quella che sembra una missione destinata a fallire. A meno che…


C.S. FORESTER : “GREYHOUND – battaglia sui mari” Newton Compton Editori