Manuel Vàsquez Montalbàn – ASSASSINIO AL COMITATO CENTRALE.

Oggi tutti scrivono storie gialle. Poliziotti, sceneggiatori, pittori, cantanti e soprattutto magistrati si inventano un commissario un po’ misogeno, con qualche chilo di troppo e che magari legge Tolstoj in russo ed è appassionato di cucina birmana. Ci metti accanto una bella e procace assistente inconsapevolmente innamorata, sposti tutto a Milano aut Roma aut Napoli e il gioco è fatto.

Meglio dunque andare all’originale. Propongo questo libro uscito negli anni ’80. Un giallo vero scritto con una penna felicissima che sarebbe il caso qualcuno prendesse ad esempio. Ci troverete ironia, una descrizione di Barcellona che vi farà innamorare, personaggi e soprattutto gesti che non potrete più dimenticare. Soprattutto la storia gialla – per quanto vi sforziate – non riuscirete a risolverla neppure sotto tortura. Consigliato per chi ama Camilleri e ne sente la mancanza

Manuel Vasquez Montalban – ASSASSINIO AL COMITATO CENTRALE edizione Sellerio ( ma anche molte altre)

Arturo Pérez-Reverte. L’ITALIANO. una storia di amore, mare e guerra.

Questo libro me l’ha segnalato stamattina Paolo, ottimo storico e scrittore di cose complesse. Seduti al tavolino del bar di Eleonora, nel giorno forse più afoso dell’estate, mi chiede secco: “Hai letto El Italiano di Pérez-Revert?” Rispondo di no come mi capita per molti altri libri. Mi replica con un educato “Dovresti“. E’ lo stesso consiglio che ora giro a voi. Il libro racconta di un amore vissuto in Spagna tra il 1941 e il ’42. Una ragazza trova sulla spiaggia di Algesiraz un uomo mezzo morto, ha una muta da subacqueo…decide di soccorerlo. Inizia con questo gesto d’umanità una storia di sentimenti, azione ed eroismo che ha al centro l’epopea dei nostri incursori di marina che in quelle acque riuscirono ad affondare quattrordici navi inglesi. La storia in fondo conta poco, conta la scrittura e Arturo Pérez-Reverte è davvero uno che la penna in mano la sa tenere. Da leggere al mare, guardando le onde…

Arturo Pérez-Reverte- L’ITALIANO ed. Rizzoli

Haruki MURAKAMI – L’ARTE DI CORRERE.

Avevo comprato questo libro qualche anno fa, prima di partire per la Libia, convinto che parlasse di “lunghi”, di ripetute, di ciclo del glicogeno e di altre amenità note solo ai pazzi che amano, come me, le lunghe distanze percorse in solitudine. E’ stata una vera sorpresa scoprire che MURAKAMI non parlava per niente di corsa in senso atletico, ma della corsa come disciplina interiore, come sentiero di scoperta del mondo e, soprattutto di sé stessi.

La sua prosa a tratti semplice, quasi infantile, ti fulmina improvvisamente con attimi di profondità assoluta, sintetici. Perfetti. E’ un libro autobiografico di uno scrittore che poco o nulla aveva di atletico e che della corsa ha fatto però uno stile, un accrescimento e un mezzo di scoperta delle sue doti personali ma anche dei suoi limiti. Se volete un manuale cercate altrove. Se volete un libro insolito e molto ben scritto… be’, leggetelo.

Haruki MURAKAMI – L’ arte di correre – Einaudi